È ormai da qualche anno che, il primo di Aprile, cosplayers da tutto il mondo partecipano a questo comune scherzo e postano qualche foto. Il risultato di quest’anno, però, è stato ancora più significativo, poiché, senza la presenza di grandi comic con nell’immediato futuro, questa “convention” era la cosa più vicina a uno spettacolo a cui chiunque potesse partecipare per un po’ di tempo.
Una parte importante del cosplay, almeno per chi partecipa alle fiere del fumetto regolarmente, consiste nell’atto di andare fisicamente da qualche parte. Questo permette non solo la possibilità di mostrare il tuo cosplay/travestimento in carne e ossa, ma anche di incontrare amici (o di conoscerne di nuovi).
Dato che questo non sarà possibile per i prossimi mesi, il tema di quest’anno – divertirsi con il tema dei “personaggi degli anime in ritardo a scuola con il pane in bocca” – ha attirato tantissime partecipazioni, poiché ha dato ai cosplayers la possibilità di lavorare a qualcosa che potesse essere visto e condiviso con un vasto pubblico (e che fosse anche un tema bello e simpatiaco da interpretare).
Ha anche dato a questa fiera virtuale il suo nome: BreadCon 2020 (letteralmente, “la fiera del pane”) che ha già più di 1000 partecipazioni su instagram.
In più, per la sola partecipazione è stato creato un fondo di beneficienza dall’organizzatore gaiuscosplay, di cui il 100% del ricavo andrà all’OMS e all’UN’s Covid-19 Response Fund.
Fonte: https://cosplay.kotaku.com/cosplayers-cant-go-to-cons-so-they-had-one-on-the-inte-1842633521





























